alitaliaIn un intervista recentemente pubblicata, il neo commissario Laghi ha esposto la situazione dell’ex compagnia di bandiera riportando soluzioni legate al taglio dei costi, stabilizzazione ed incremento dei ricavi e qualche sforbiciata dove possibile per rendere la compagnia più efficiente.

Tutto corretto, visto quanto di competenza di un’amministrazione straordinaria.

Le scelte dell’amministrazione però, mi sono sembrate parecchio conservative e analizzandole bene potrebbero portare a porsi una domanda: se Alitalia negli ultimi vent’anni ha visto diversi fallimenti, tutti caratterizzati da scelte strategiche oltre che discutibili parecchio simili, potrebbe aver senso pensare che sia arrivato il momento di un radicale cambiamento di strategia da parte della compagnia?

Laghi ha confermato quello che personalmente (ma credo in parte tanti) ho sempre ritenuto essere uno dei più grossi errori da parte di Alitalia: la scelta di Fiumicino e Linate come HUB.

Spostare l’Hub di Alitalia

Premesso che con i se e con i ma non si fa la storia, non si saprà mai con certezza se spostarsi nel principale aeroporto della Lombardia possa portare benefici alla compagnia, ma analizzando i trend di crescita e la situazione del mercato si potrebbe fare qualche ipotesi.

In tutti i paesi del mondo, gli HUB principali sono in corrispondenza dei principali centri economici e finanziari che non necessariamente devono essere capitali o principali centri turistici. Avviene nelle seguenti nazioni:

  • Germania: Lufthansa ha scelto Francoforte e Monaco, principali centri economici e finanziari
  • Stati Uniti: Le tre “big” hanno gli HUB principali in città come Dallas (AA), Atlanta (Delta) e Chicago (United). Pur avendo basi nelle città più conosciute a noi “turisti” europei, non necessariamente sono ritenuti come principali.
  • Brasile: TAM storicamente è basata a San Paolo, principale centro finanziario dell’America Latina
  • Svizzera: Zurigo è la principale città elvetica, nonostante non sia la capitale.

Volendo gli esempi potrebbero andare avanti con Canada, Turchia, Nuova Zelanda Australia e via dicendo.

Fiumicino è senza dubbio un grande aeroporto, che meriterebbe di essere ancora più grande di quello che è ma non ritengo sia quello di cui Alitalia e l’Italia hanno bisogno.

Roma è senza dubbio una delle città più belle al mondo e che tutti vorrebbero visitare, per contro il Lazio non è la regione più appetibile agli investitori esteri e qui esce la prima peculiarità del primo aeroporto d’Italia: bello ma non in questo senso.

Fiumicino dovrebbe essere strutturato per gestire un traffico point 2 point e magari essere HUB secondario di una compagnia “Maggiore”.

Sul modello di Los Angeles, per intenderci.

Veniamo ora al problema più grosso: Linate

Linate non dovrebbe esistere. O almeno, non in questo senso.

Alitalia occupa circa il 60% delle slot sul City Airport milanese e lavora con una logica vecchia almeno 40 anni: voli di breve-medio raggio da una parte, voli a lungo raggio dall’altra.

Un suicidio commerciale, una logica che non si trova in nessun’altra compagnia.

Oltre a danneggiare Alitalia il Forlanini fa un regalo immenso a Germania, Francia, Olanda e Inghilterra che sfruttando la carenza di collegamenti intercontinentali (fondamentali in un’economia globale) della Lombardia assorbe letteralmente traffico sui propri HUB per le tratte intercontinentali, molto più remunerative del breve raggio, che guarda caso Alitalia da Roma ne conta veramente poche.

Perché proprio ora potrebbe aver senso cambiare completamente strategia?

Contingenze. Negli ultimi vent’anni si è visto sempre lo stesso assetto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Ma c’è anche un aspetto pratico: Alitalia ha bisogno di liquidità nel breve periodo e, oltre ad avere parecchi debiti ha diverse slot sia a Linate che a Fiumicino farebbero gola a molti vettori.

Visto l’interesse che sarebbe manifestato, le slot potrebbero essere affittate ai vettori interessati su entrambe gli aeroporti a prezzi sicuramente più alti di quello che sarebbe una slot a Malpensa e questo sarebbe un introito per le casse di Alitalia.

Operare dall’aeroporto varesino a prezzi vantaggiosi potrebbe portare a tariffe più competitive da parte di Alitalia oltre che potrebbe rivelarsi una scelta strategica in futuro.

Al Malpensa opera infatti EasyJet, la quale visto il nuovo scenario di partnership che si sta delineando tra full service e low cost e l’impronta sicuramente più business della rivale irlandese, potrebbe decidere (almeno su alcune tratte) di alimentare i voli Alitalia e viceversa.

Dall’affitto delle slot su Roma (magari a vettori extra europei) potrebbero uscirne interessanti accordi per l’utilizzo di slot fuori dal vecchio continente, e questo non potrà che essere un bene per Alitalia.

Per quanto riguarda Linate invece, credo che la politica dovrebbe dare una mano sia in ottica economica che in ottica territoriale.

Oltre che ad essere un danno per l’economia Italiana (che si garantisce maxi cedole a SEA, ma frena la competitività lombarda e italiana nel mondo, oltre a regalare PIL ai nostri “vicini di casa”) è un danno per il territorio in quanto a ridosso di agglomerati urbani e parecchio vicino al centro di Milano.

Chiudendo il discorso “Linate” è arrivato il momento di dire BASTA a frasi come “ma è più comodo”.

Sono balle da persona che non sa altro che guardare il proprio orticello: un hub deve guardare alla capacità di creare collegamenti, non se è più comodo a quelli di un quartiere piuttosto che di un altro.

Manca inoltre, a sostegno del trasporto aereo italiano, un piano integrato per il turismo.

Le risorse che offre questo paese sono illimitate e un vettore italiano dovrebbe essere in grado di garantire alle persone di tutto il mondo di poter visitare ogni singola provincia italiana e allo stesso tempo ogni singolo italiano di visitare tutto il mondo.

Forse, viste le contingenze è arrivato il momento di cambiare rotta, nel vero senso della parola.

Per Aviationcoaching.com – Matteo, studente di Economia Appassionato di Aviazione.

By Published On: 25 Maggio 2017Categories: Aviazione Commerciale0 Comments

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