Alitalia ha iniziato un grande lavoro di rinnovamento della propria immagine nel mondo.
A giugno del 2015 ha iniziato a rinnovare la parte esterna dei propri aerei dipingendoli con la nuova livrea, mentre dal 5 dicembre 2015 ha accolto il primo di una serie di nuovi aerei a medio e corto raggio con i nuovi interni.
Questo era l’inizio del rinnovamento di Alitalia dopo il suo acquisto da parte di Etihad. Questo rinnovamento durato fino ad Aprile 2016 ha visto 4 aerei alla settimana negli hangar per modificare sia la livrea che tutti gli interni.
Si utilizzeranno 14.000 sedili con rivestimento in pelle nera e cuciture beige e poggia testa rossi per economy e beige per business class. Alcune pareti saranno rivestite di legno con il distintivo logo Alitalia.
Il Vice Presidente Marketing, Marco Martinasso, ha detto che questo rinnovamento era nato con l’idea di dare uno stile italiano agli interni per creare più fedeltà dei propri clienti.
Alitalia è passata da una cabina più funzionale, ma meno accogliente, a degli interni di design che vogliono far sentire il passeggero più comodo in una cabina con degli standard più alti.
Entro la fine del 2016 anche tutti i Boeing 777 ed Airbus 330 erano programmati per il rinnovamento unificando l’intera flotta passando dal tipico colore “verde Alitalia” ad un design moderno ed italiano.
Altre novità in Alitalia
Il rinnovamento non era finito qui. Come avevano annunciato Montezemolo e Hogan (CEO di Etihad), dal 2016 si era programmato di introdurre due nuove rotte, Santiago, Cile e Città del Messico.
Sui voli a lungo raggio anche la cabina business era stata rinnovata con nuovi sedili alla moda ed il linea con le altre compagnie aeree mondiali.
A terra si era previsto il servizio di chauffer per i clienti della classe business che partivano per Abu Dhabi da Roma, Milano e Venezia.
Lo stesso servizio era stato attivato per chi partiva per New York JFK da Roma e Milano. Oltre a questo servizio, erano state rinnovate le lounge degli aeroporti di Milano Linate, Malpensa, Roma e New York JFK.
Per migliorare questo rinnovamento, 1820 persone di Alitalia sono state mandate al centro Addestramento di Etihad ad Abu Dhabi.
La Chiusura di Alitalia
In conclusione, nonostante tutto, Alitalia non ce l’ha fatta!
L’azienda perde non 1, ma bensì 2 milioni al giorno. Sono stati bruciati 10 miliardi in 9 anni e ne servono altri 4.
Il tasso di riempimento degli aerei Alitalia è del 78%, ma inferiore del 16% rispetto a Ryanair. Inoltre il taglio dei prezzi dei biglietti aerei a causa della maggiore concorrenza, ha fatto perdere ancora più denaro.
I costi non sono stati abbassati tanto quanto altre compagnie aeree ed i ricavi sono crollati del 10%. Insomma, un flop dietro l’altro. Purtroppo.
Quello che il pubblico chiede oggi è servizio ad un costo ragionevole.
Non serve più una compagnia funzionale, ma l’esigenza è quella di una compagnia che funziona bene e che ti fa sentire bene.
Andare in una SPA o in un aereo, presto, saranno la stessa cosa. Il volo deve essere un’esperienza e non un mero trasporto da una città all’altra.
Alitalia ha tentato di mettersi in linea con le migliori compagnie aeree del mondo, ma non è bastato.
Forse il servizio offerto era ottimo, sarà pure stato migliore di altre grandi compagnie aeree europee, ma il management non ha saputo gestire le finanze dell’azienda per recuperare anni ed anni di perdite.
Ora che si fa?
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