Mi trovavo sul volo da Francoforte a New Delhi con Air India. Ero partito da Venezia e al check-in avevo chiesto un posto finestrino su tutti i voli. Mi è stato detto che non era possibile scegliere il posto per il volo da Francoforte e che avrei dovuto cambiare al Gate.
Arrivato al Gate a Francoforte ho chiesto alla hostess se potevo avere un posto finestrino e mi ha detto di sì, ma che era verso la coda dell’aereo. Nessun problema, perchè dire di no.
Salgo sull’aereo mi avvio verso la coda ed ecco la sorpresa. Due bambini come vicini di posto! Due fratelli, sugli 8/9 anni, vivaci, indiani, già annoiati e attenti a quanto ha da offrire il touch screen del 787 della compagnia.
Mi rassegno, avrei dovuto ascoltare l’hostess quando mi ha chiesto: “Ma sei sicuro di voler cambiare?!”. Mi decido di affrontare la situazione come un adulto e la prima cosa che faccio è renderli miei alleati. Me li faccio amici!
La tattica non funziona. Qualche sorrisino e qualche parola non bastano. Il piccolino vicino a me si fa prendere dai cartoni animati e non vede che il piedino scalzo è sopra la mia gamba. Gli segnalo la cosa con uno sguardo fulminante, ma l’evento si ripete più volte!
Cerco altri posti liberi e vedo che nella sezione centrale dell’aereo è quasi tutto vuoto. Poi, un lampo di speranza: la madre chiede ai bimbi se vogliono spostarsi così sono più liberi e non disturbano il signore (che sarei io). Faccio un sorriso alla madre e dico che non fa niente, ma l’ho detto solo per educazione, ed i figli colgono l’occasione al volo per dire di NO! alla madre.
Scomparsa anche l’unica occasione, metto il cuore in pace e attendo la cena. Mi dedico ai film alla musica, i bambini guardano i cartoni, giocano, chiamano l’assistente di volo perchè proprio non trovano il gioco che vogliono.
Mangio, controllo che i due fratelli non facciano danni e che non mi spandano addosso nulla. L’aranciata del mio vicino di posto era pericolosamente in bilico sul bordo del tavolino. Glielo sistemo e con il tono di un fratello maggiore gli dico di stare attento.
E’ quasi ora di dormire. Gli assistenti di volo portano via ciò che rimane della cena e preparano la cabina per dormire. Avviso i bambini che devo passare, cambio posto e mi prendo tre sedili centrali dove non c’è nessuno. Mi sistemo il cuscino, la coperta, regolo i sedili e cerco la posizione più comoda e meno dolorosa.
Inizio a rilassarmi e a riposare visto che all’arrivo avrò una riunione di mattina. Contento della conquista, ecco che crolla tutta la mia allegria: i bambini hanno deciso di seguirmi e complice la madre si prendono i tre sedili vicino al finestrino proprio accanto al mio!
Non ci posso credere. L’aereo era veramente quasi vuoto e loro decidono di mettersi vicino a me. Si saranno affezionati?! O forse si divertono a tormentarmi?! Forse nessuna delle due, vogliono solo dormire e la madre, esausta, li ha sistemati uno di quà e l’altro di là.
Alla fine si sono addormentati e qualche ora di dormita me la sono fatta per fortuna. Però questa esperienza mi ha fatto capire molte cose sui viaggi in aereo con bambini (di altri).
Si rischia di non dormire, si farà un viaggio scomodo, non si ha la libertà di dormire dove si vuole perchè i bambini ti seguono, farai il fratello o la sorella maggiore, le madri non ti aiutano, ma sono contro di te! 🙂
Parleremo un’altra volta di come viaggiare con i propri bambini. Volevo solo condividere la mia storia che penso sia abbastanza normale. Per fortuna non erano di quei bambini che ti parlano in continuazione, ti mostrano tutti i peluche che hanno e ti chiedono di parlare con loro (parlare con i peluche intendo)… mi sono capitati anche questi bambini, ma meglio dimenticare quelle 10 ore fino in Sud America. Tu hai volato con bambini di altri?! Com’era?!
Io ho avuto esperienze anche peggiori… francoforte bankok con lattante che ha strillato per tutta la durata del volo come un demonio… non c era modo di spostarsi e comunque era pressoché inutile lo si sentiva ovunque… un incubo… semplicemente i bambini al di sotto di una ragionevole eta non dovrebbero essere ammessi a bordo (tanto neanche pagano) se non per un volo strettamente necessario( motivi di salute , cambio luogo residenza) e non facilmente sostituibile con altro mezzo di trasporto.
Se le madri non ci arrivano da sole dovrebbero esserci regole piu restrittive in questo settore!
Hai ragione Rosa, qualche limitazione ci dovrebbe essere, non bloccare totalmente l’imbarco, ma qualche restringimento ci sta bene. Vanno educati i genitori in questo caso. Spesso non si preoccupano dei loro figli o non cercano di fare qualcosa, facendo leva sulla bontà e pazienza degli altri passeggeri. Per qualche tempo è accettabile, ma se la cosa dura diverse ore di volo (come nel mio caso), allora diventa faticoso…. avevo una riunione subito dopo l’atterraggio, speravo di riposare, ma nulla!