Su richiesta di uno dei nostri lettori scrivo questo articolo per spiegare come fanno gli aerei ad avvicinarsi all’aeroporto dopo la discesa dalla quota di crociera.
Cercherò, come sempre, di rendere le cose molto semplici in modo che tutti possano comprendere cosa succede in cabina in una particolare fase di volo. Oggi, scoprirai cosa sono le STAR (Standard Terminal Instrument Arrival).
Discesa
Quando si arriva ad una certa distanza dall’aeroporto di destinazione bisogna iniziare la discesa, ovvero bisogna scendere dalla quota di crociera verso quote più basse in modo da poter effettuare l’avvicinamento e quindi l’atterraggio.
La distanza varia, ma in generale una regola c’è, ovvero si calcolano 3 miglia di distanza per ogni mille piede che bisogna scendere. Ovvero, se mi trovo a 1.000 piedi di quota (300 metri circa) dovrò iniziare la discesa a 3 miglia dall’aeroporto in modo da scendere in maniera graduale.
Normalmente la discesa inizia a 60 miglia dall’aeroporto di destinazione e il computer di bordo calcola il punto in cui bisogna iniziare la discesa. Dopo aver ottenuto il permesso dalla torre i piloti impostano il pilota automatico per scendere a quote più basse.
Durante questa fase non sempre si scende dalla quota di corciera direttamente alla quota dell’aeroporto, ma gradualmente si scende seguendo le indicazioni della torre di controllo.
Avvicinamento
Man mano che ci si avvicina all’aeroporto si prepara la cabina passeggeri per l’atterraggio: questo è il momento in cui l’assistente di volo annuncia che il comandante ha acceso il segnale luminoso delle cinture allacciate in quanto entro pochi minuti si atterrerà.
In cabina invece i piloti sono in costante comunicazione con una persona che si trova nella torre di controllo in una sezione che si chiama “avvicinamento”, ovvero è una persona che si occupa solo di una specifica parte dello spazio aereo di quel aeroporto.
Il controllore di volo deve guidare tutti gli aerei in quella zona in modo che tutti si possano avvicinare all’aeroporto per l’atterraggio senza causare incidenti.
Devi immaginare una sorta di imbuto: la pista è la parte finale e più stretta dell’imbuto mentre la parte più larga e distante è il punto da dove tutti gli aerei entrano nello spazio aereo. Il compito del controllore è regolare le quote e direzioni di ogni aereo in modo che vengano mantenute le distanze e quote di sicurezza.
A questo punto entrano in gioco le STAR (Standard Terminal Instrument Arrival). Per avvicinarsi alla parte più stretta dell’imbuto ci sono diverse opzioni che i piloti possono seguire.
– Il controllore li guida in ogni aspetto del volo (velocità, quota e direzione);
– Possono seguire le STAR.
Quindi, cosa sono le STAR?
Sono delle rotte prestabilite e pubbliche che i piloti seguono da un punto della loro rotta fino alla pista.
Te lo spigo in maniera molto semplice usando luoghi e nomi di città noti a tutti per comodità:
Immagina di dover atterrare all’aeroporto di Malpensa dopo essere partito da Roma. La rotta ti porta a sorvolare Firenze per poi proseguire dritto verso Milano ed infine Malpensa che si trova a nord di Milano.
L’imbuto inizia poco prima di Milano e secondo la STAR che stai seguendo dovrai trovarti sopra il punto Milano ad una quota di 6.000 piedi. La velocità è standard, sotto i 10.000 piedi la velocità massima è di 250 nodi oppure è specificata nella STAR.
Bene, a questo punto sei sopra Milano e la STAR ti dice che per effettuare l’avvicinamento chiamato “MILANO1A” devi sorvolare il punto Milano1, proseguire per Saronno, virare a sinistra per Malpensa ed infine allinearti con la pista ed atterrare.
Per ogni punto c’è una specifica quota da rispettare e delle direzioni. E’ importante rispettare quota e direzione perché anche tutti gli altri aerei che seguono questa STAR si troveranno a seguire le stesse regole. Per motivi di sicurezza, se due aerei seguono la stessa STAR, la distanza tra loro dovrà essere rispettata.
A questo punto, se il controllore di volo ha dato il permesso di seguire l’avvicinamento MILANO1A, i piloti richiameranno dal computer di bordo i dati relativi a questo avvicinamento e si ritroveranno la rotta davanti a loro lasciando che il pilota automatico la segua.
In questa mappa vedi come l’imbuto parta dalla parte inferiore dai punti Parma, Kalik, Genoa, Golto. Da questi punti si va direttamente al punto Voghera che bisogna sorvolare ad una quota di 5.000 piedi ad una velocità di 230 nodi. Da qui si seguirà la rotta 345° per Novara.
Volando verso Novara bisogna mantenere una quota di 5.000 piedi fino a quando ci si trova ad una distanza di 11 miglia da Voghera. A questo punto bisognerà scendere a 4.000 piedi.
Arrivati sopra Novara si seguirà un’altra mappa che indicherà la rotta ILS (Instrumental Landing System) che guiderà i piloti verso l’ultima parte del volo, in finale per l’atterraggio.