Il Coronavirus è uno di quegli eventi straordinari che hanno scosso tutto il mondo e anche in Italia la situazione ha generato non pochi problemi. In molti mi hanno scritto per sapere come fare per proteggersi dal rischio di contagio in aereo e negli aeroporti.
Ho fatto una breve ricerca e voglio raccontarti un po’ di cose a riguardo. Non ho soluzioni assolute che possono garantire al 100% la difesa contro il virus, ma ci sono piccoli accorgimenti che possono aiutare a ridurre il rischio.
I filtri HEPA sugli aerei di linea
Partiamo dagli aerei e dall’aria che si respira al loro interno. Iniziamo dicendo che l’aria viene purificata ogni 2/4 minuti con dei filtri che permettono di rimuovere quasi il 99% degli elementi contaminanti, inclusi agenti batteriologici.
Questo è permesso grazie ai filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air Filters), ovvero filtri ad alta efficienza. Sono utilizzati in particolare per liquidi o gas. Sono composti da una serie di foglietti di microfibra separati da fogli di alluminio. Hanno la capacità di bloccare particolari solidi presenti nell’aria e la loro efficienza rientra nella categoria dei filtri assoluti, ovvero, filtri che hanno un’elevata efficienza che arriva fino al 99%.
Con questi filtri e grazie al fatto che il ricircolo d’aria in aereo avviene dalle 15 alle 30 volte all’ora (ogni 2/4 minuti), l’aria delle cabine dei passeggeri risulta essere più pulita di molti uffici o luoghi pubblici.
Percentuale di aria fresca vs. aria riciclata
Ad ogni ciclo di purificazione dell’aria, circa il 50% fuoriesce dall’aereo e viene rimpiazzata con aria nuova, mentre il rimanente 50% viene filtrato dai filtri HEPA.
Oltre a questo, la temperatura viene mantenuta bassa perché molti batteri a basse temperature muoiono e questo aiuta a ridurre il rischio di batteri in aereo.
Per quanto ne sappiamo il contagio avviene per contatto o tramite l’aria e questo significa che trovarsi a pochi metri da una persona infetta che starnuta o tossisce aumenta di molto il rischio di contagio.
Dato che l’aereo è un luogo relativamente piccolo e le persone si trovano molto ravvicinate l’una all’altra, allora il rischio è che la persona infetta possa contagiare le persone sedute 2-3 file vicino a lei.
Alcuni studi eseguiti dal professor Howie Weiss, un biologo e matematico dell’università della Pennsylvania, assieme a Boeing, hanno dimostrato che le persone ad essere contagiate sono quelle sedute a 1 metro dalla persona infetta, mentre il rischio per le persone sedute più lontane, è molto minore.
Dobbiamo considerare però, che le persone si muovono in aereo e quindi basterebbe anche andare in bagno starnutendo 2 volte per infettare altre persone che si trovano sedute ad una distanza maggiore di 1 metro dal posto della persona malata.
Oltre a questo, se la persona infetta starnutisce mettendo le mani davanti il viso e poi apre la porta del bagno e successivamente un’altra persona entra in bagno toccando la stessa maniglia per aprire la porta, allora anche in questo caso il rischio di contagio è elevato.
Le soluzioni in questo caso sono di lavarsi le mani il più possibile oppure utilizzare salviettine umidificate (se è poco pratico lavarsi le mani spesso in un bagno) .
In parte l’ho già detto, lavarsi le mani spesso e cercare di non stare troppo vicino a persone con problemi respiratori aiuta a ridurre il rischio… non lo elimina del tutto, ma aiuta.
Ci sono però anche altri accorgimenti che dovrebbero essere presi negli aeroporti.
Come mi è stato fatto notare da un lettore del blog, le persone utilizzano a turno le vaschette ai controlli di sicurezza in cui appoggiano giacche, orologi, cinture ed altri oggetti. Aiuterebbe disinfettare le vaschette dopo ogni utilizzo con uno spray disinfettante.
La mia preoccupazione è che volando da un aeroporto all’altro ci sia la possibilità di trascinare i batteri anche in aeroporti minori dove si pensa che non ci sia la possibilità di contagio.
In altre parole, volare da un aeroporto regionale verso un Hub in cui ci sono passeggeri provenienti da tutto il mondo per poi proseguire il proprio viaggio verso un altro aeroporto regionale, può comunque essere un fattore di contagio perché chiaramente in un Hub ci passano anche passeggeri provenienti dall’Asia.
Ad ogni modo, il rischio di contagio esiste e bisogna cercare di proteggersi da esso, senza trasformarlo in una psicosi. I piccoli accorgimenti di cui abbiamo parlato in questo articolo e sapere che l’aria in aereo è più pulita di quella in ufficio, aiuta a ridurre anche la preoccupazione nei confronti di quanto sta accadendo.
Io consiglio sempre di lavarsi le mani molto spesso quando si viaggia, anche se non esistesse il coronavirus, sarebbe comunque un’abitudine importante.
Salve Dr. Daniele sembrerebbe che il 5G la nuova generazione tecnologica sia la causa del covid 19 può scrivere qualcosa a riguardo Grazie