Uno degli strumenti più utilizzati in una cabina di pilotaggio è l’orizzonte artificiale.
Si trova esattamente davanti al pilota, in centro, normalmente tra altri due strumenti molto importanti, l’anemometro e l’altimetro.
In questo post vedremo come si usa l’Orizzonte Artificiale nelle varie fasi del volo.
La cosa importante da tenere in mente è che questo strumento indica l’assetto dell’aereo, ovvero indica la posizione dell’aereo rispetto alla linea dell’orizzonte e rispetto ai tre assi (longitudinale, trasversale e verticale).
Come si usa l’orizzonte artificiale di un aereo
Visto che questo strumento indica la posizione dell’aereo rispetto alla linea dell’orizzonte, possiamo semplicemente dire che l’indicazione che riceviamo è la raffigurazione del cielo e della terra rispetto all’angolazione dell’aereo.
Entriamo nei dettagli.
L’orizzonte artificiale è composto da due parti ben definite: una parte azzurra (che rappresenta il cielo) ed una parte scura, normalmente nera o marrone (che rappresenta il terreno).
Rispetto all’asse trasversale, per intenderci, l’asse che attraversa l’aereo da un’estremità dell’ala all’altra, l’aereo si troverà allineato all’orizzonte quando anche l’orizzonte artificiale indicherà 0° di cabrata o picchiata.
In altre parole, l’aereo è livellato quando non sta ne scendendo ne salendo di quota.
Se invece il muso dell’aereo è leggermente inclinato verso l’alto, come nel caso del decollo e della salita, allora si vedrà che l’orizzonte artificiale indicherà di quanti gradi ci si trova sopra la linea dell’orizzonte e vedremo che ci sarà più parte azzurra visibile.
Indicazione dei gradi di inclinazione
Una cosa importante da comprendere quando si utilizza l’orizzonte artificiale è che non indica solamente se siamo inclinati verso l’alto, verso il basso, a destra o a sinistra, ma ci indica precisamente di quanti gradi siamo inclinati sui vari lati.
Infatti, noterai delle scale graduate poste lungo l’asse verticale dell’orizzonte artificiale e sul’arco superiore.
La gradazione verticale indica di quanto siamo inclinati, rispetto la linea dell’orizzonte, verso l’alto o verso il basso, mentre la scala posta sull’arco superiore (le linee bianche), indica di quanto sono inclinate le ali.
Quando si usano queste indicazioni?
Molto semplicemente si usano, ad esempio, durante il decollo. Appena si compie la rotazione, con un aereo di linea, si mantiene un’inclinazione di circa 15°, fino una certa quota, diciamo 1.500 piedi.
Successivamente si abbassa il muso fino ad avere circa 12/10° di inclinazione per permettere all’aereo di accelerare.
Una volta raggiunta una certa velocità dove non è più necessario utilizzare i Flap, si può ulteriormente abbassare il muso a circa 5/8°. In questo caso però, è necessario tenere sotto controllo la velocità perché se ci si trova in uno spazio aereo in cui la velocità è limitata, ad esempio a 230 nodi, allora dovremmo regolare l’inclinazione dell’aereo per poter mantenere quella velocità.
Questi valori sono indicativi, cambiano per ogni modello ed in base al peso dell’aereo e le velocità indicate.
Per aerei più piccoli, di Aviazione Generale, questi valori cambiano nettamente e durante la salita, nella mia esperienza, più che di gradi di inclinazione, si parla di velocità di salita.
Pertanto, se stai volando con un Cessna e stai salendo di quota, avrai l’inclinazione necessaria per mantenere un rateo di salita di 500 piedi al minuto.
Il rollio utilizzando l’orizzonte artificiale
La stessa cosa vale per il rollio.
C’è una scala graduata che indica l’inclinazione dell’aereo.
Anche in questo caso è possibile sapere esattamente di quanti gradi ci si inclina nelle virate. Considera che una virata “standard” ha un’inclinazione tra i 20 e 30°.
Sostanzialmente, quando si vola a velocità leggermente ridotte, come nella fase di avvicinamento in cui si fanno molte virate a bassa velocità, ci si inclina leggermente di più, ma senza superare i 30°.
Mentre quando ci si trova ad alta quota e si viaggia alla velocità di crociera allora le virate saranno più larghe e l’inclinazione minore, circa 20°. Questo permette ai passeggeri di viaggiare più comodamente.
Quando si esce dalla normalità
Bene, questo è come si utilizza l’orizzonte artificiale normalmente. Avrai già compreso che è uno strumento di per sé semplice, ma di fondamentale importanza. Soprattutto quando la visibilità è bassa e si vola utilizzando solamente gli strumenti.
Avere a colpo d’occhio un’indicazione precisa sulla posizione dell’aereo nello spazio rispetto all’orizzonte permette ai piloti di avere un’idea chiara di cosa fare e di come l’aereo si sta comportando.
Ad esempio, in caso di stallo, l’assetto dell’aereo è completamente diverso rispetto a condizioni di volo normali. In uno stallo l’orizzonte artificiale potrebbe indicare che il muso è inclinato verso l’alto, ma il variometro e l’altimetro stanno indicando nettamente che si sta scendendo di quota.
Questa condizione rimane fino a quando il muso dell’aereo si abbassa, la velocità aumenta nuovamente e l’aereo riprende il suo assetto normale.
Ecco che quindi, anche senza guardare fuori dal finestrino è possibile capire qual è l’assetto dell’aereo.
Spero che questa breve spiegazione ti abbia permesso di conoscere meglio questo strumento. Per altre informazioni scrivimi nei commento qui sotto!
ciao Daniele ; ho avuto modo di leggere adesso la spiegazione sulla lettura dell’orizzonte artificiale;ho modo di certificare che l’argomento e’ molto esaustivo.Ti ringrazio ed essendo da sempre appassionato di volo , spero poter ancora leggere ulteriori articoli sul pilotaggio di aerei ,in particolar modo ultraleggeri. Ciao.
Ciao Antonio. Certo, cercherò di pubblicare altri articoli del genere 🙂