Le persone che conosci viaggiando sono l’elemento essenziale di un viaggio. Si incontrano persone al bar, camminando, in aereo, in nave, in autobus, in un negozio, in ristorante o in albergo, ci sono mille occasioni per parlare con persone diverse e conoscere le loro vite ed esperienze.
Mi sono reso conto che si incontrano molti viaggiatori, persone che vivono di viaggi o che si trovano in un viaggio occasionale per lavoro o vacanza. Si parla con chiunque e per qualche ragione si parla più facilmente con gli altri rispetto a quanto non si faccia a casa.
Nel mio ultimo viaggio mi sono reso conto che le persone in viaggio sono molto più predisposte a parlare e ad aiutare rispetto a quelle che si incontrano nella “propria base”. Se ti serve qualcosa trovi sempre e comunque qualcuno che aiuta e non c’è differenza culturale che limiti le persone.
Mi sono reso conto che ci sono molte persone interessanti che hanno esperienze da condividere. Immagina a quante persone ti passano vicino in un aeroporto internazionale e con le quali non parli: pensa a quante esperienze di vita passano davanti ai tuoi occhi e non puoi ascoltarle o condividere con loro le tue.
Mi sono reso conto di quanto sia semplice interagire con gli altri e quanto sia semplice vedere oltre le differenze culturali per concentrarsi su quello che ci accomuna.
Mi sono reso conto che un viaggio senza interazione, vale la metà.
Mi sono reso conto che la cortesia e la gentilezza permettono di vivere in armonia e aiuta a sopportare le difficoltà perchè vengono condivise con altri e, in parte, il peso dei problemi viene distribuito tra te e chi ti sta accanto nel viaggio.
Mi sono reso conto che le amicizie fugaci che si creano viaggiando lasciano un segno che dura nel tempo. E’ fantastico scambiare qualche parola con chi ti si siede accanto e confrontarsi su idee ed opinioni.
Mi sono reso conto che in fondo in fondo siamo tutti uguali, ma ci piace marcare le differenze e sentirci orgogliosi della nostra nazionalità (qualunque essa sia).
Mi sono reso conto che ci sono anche persone che non sopporti e che cerchi di evitare perchè sai che in certi casi non c’è nulla da fare.
Mi sono reso conto che gli altri pensano bene degli italiani e che sono meravigliati dal nostro paese e cercano di imitarci.
In conclusione, mi sono reso conto che ci sono più persone buone, che è semplice interagire anche con chi ha una cultura diversa dalla nostra, che le differenze sono qualcosa che portano le persone ad avvicinarsi e che alla fin fine un viaggio è una “terapia” che cambia noi stessi, ma che senza interagire con altre persone ritorneremo a casa esattamente come quando eravamo partiti.
Tu, di cosa ti sei reso conto dai tuoi viaggi?