Il Controllore del Traffico Aereo, CTA, una figura misteriosa che tutti sappiamo esistere, sentiamo la loro voce, ma non li vediamo, eppure loro possono vedere noi. Sanno sempre dove siamo, dove vogliamo andare e cosa stiamo facendo. Ci spiano e ci danno ordini. Sono i guardiani dello spazio aereo!
Scherzi a parte, di recente ho visto il film Guardiani della Galassia, ma non vorrei esagerare, già controllare uno spazietto aereo sul pianeta terra non è cosa semplice, figuriamoci una Galassia.
Una delle figure più importanti su cui i piloti fanno un grande affidamento, sono proprio i controllori del traffico aereo.
Hanno il compito di monitorare gli aerei che si muovono in uno spazio delimitato, assicurarsi che vengano mantenute le distanze di sicurezza (sia in altezza che in lunghezza), dirigere e assistere i piloti nelle varie operazioni.
Visto l’aumento del traffico aereo è necessario che ci sia qualcuno che possa avere una visione globale di ciò che accade. Senza il loro supporto il carico di lavoro per i piloti sarebbe eccessivo. Vediamo quindi come operano.
Cosa fa un controllore del traffico aereo
Prima di tutto dobbiamo capire di quale controllore di volo stiamo parlando. Ce ne sono diversi. Ognuno è specializzato in una data mansione. Vediamole.
Controllore di terra (Ground)
Controlla e gestisce i movimenti di tutti i velivoli a terra, nell’area aeroportuale. Prima del decollo i piloti parlano con loro per richiedere “indicazioni stradali” (taxiway) per raggiungere la pista assegnata. Anche dopo l’atterraggio i piloti si mettono in comunicazione con Ground per avere indicazioni per raggiungere il parcheggio assegnato.
Controllore di torre
Gestisce il decollo e la prima fase del volo per gli aeromobili in partenza e, per quelli in arrivo, l’ultima parte di volo prima dell’atterraggio e l’atterraggio stesso.
Sono quelli che danno il via libera per i decolli e atterraggi. Se siamo in fase di atterraggio ad esempio, dovremo contattarli quando siamo molto vicini all’aeroporto, quasi allineati con la pista e con l’aereo settato per l’atterraggio.
Controllore di avvicinamento
Gestisce il volo nella fase di instradamento dall’aeroporto verso la rotta e dalla rotta verso l’aeroporto.
Quando siamo in volo e ci stiamo avvicinando all’aeroporto dopo aver iniziato la discesa, questi controllori ci daranno le indicazioni per avvicinarci alla zona aeroportuale. Immagina lo spazio aereo sopra un aeroporto come un gigantesco imbuto dove la parte più stretta è l’aeroporto.
Tutti gli aerei che vogliono atterrare in quel aeroporto devono passare dalla parte più larga dell’imbuto alla parte più stretta senza fare incidenti. Il compito del controllore è sapere dove sono posizionati tutti gli aerei all’interno dell’imbuto e guidarli verso la pista.
Controllore radar
Segue gli aeromobili durante la fase di rotta. Anche se la rotta è dritta per centinaia di chilometri e ad occhio nudo non si vedono aerei in giro, c’è sempre un controllore che monitora la situazione.
La sequenza di comunicazioni all’aeroporto di partenza
I piloti contattano prima di tutto Ground per avere il via libera verso la pista e le indicazioni su quale strada deve seguire per arrivarci.
Appena arrivano vicino alla pista e sono quasi pronti per il decollo, i piloti contattano Torre per richiedere il permesso al decollo. Se c’è eccessivo traffico nei cieli della zona aeroportuale, la torre chiederà ai piloti di attendere, oppure se un altro aereo è in fase di atterraggio, dovranno attendere anche in questo caso.
Non appena si sarà liberato lo spazio la torre acconsentirà ai piloti di entrare in pista ed effettuare il decollo.
Appena in volo, più o meno poco dopo che i piloti fanno risalire il carrello, la torre dà le prime indicazioni per allontanarsi dall’aeroporto (vira a destra o sinistra, oppure mantieni la direzione, ecc.). Poi chiederà ai piloti di contattare l’avvicinamento.
Quando i piloti contattano Avvicinamento annunciano la loro quota attuale e la quota che devono raggiungere. Il controllore gli assegnerà un codice per il transponder (tra un po’ scoprirai cos’è il transponder) così l’aereo apparirà sui suoi schermi e potrà dare loro indicazioni.
A questo punto saranno sotto il controllo dell’avvicinamento fino a quando usciranno dal suo spazio aereo e dovranno contattare il controllore di Rotta.
La sequenza di comunicazioni verso l’aeroporto di arrivo è il contrario di quella appena descritta.
Come lavora un controllore del traffico aereo
I vari controllori sono disposti in diverse parti della torre di controllo. Alcuni controllori non hanno necessità di vedere fuori dalle finestre, ad esempio i controllori dedicati all’avvicinamento, perchè l’aereo è ancora troppo lontano e troppo alto per essere visto.
Questi controllori lavorano solo guardando uno schermo su cui tutti i velivoli del suo spazio aereo sono indicati con un codice. Appena il pilota lo contatta, il controllore gli assegna via radio un codice per il transponder. In questo modo l’aereo con un codice transponder assegnato apparirà sugli schermi.
Il transponder non è altro che un dispositivo automatico che riceve e rimanda un segnale radio. Le informazioni trasmesse al controllore riguardano la quota di volo, la direzione ed il numero del volo.
Il compito dei controllori di avvicinamento è molto delicato perchè devono mantenere sempre la giuste distanze tra ogni aereo e fare in modo che arrivino sani e salvi nelle vicinanze dell’aerodromo per poter effettuare l’atterraggio.
I controllori di Ground e di Torre invece hanno necessità di vedere fuori dalle finestre solo per confermare visualmente quello che sentono via radio.
I controllori di Ground possono vedere gli aerei a terra che si muovono nella zona aeroportuale, mentre quelli Torre possono vedere l’aereo in fase di decollo e atterraggio confermando la loro posizione.
Conclusione
Il lavoro del controllore di volo è molto difficile e stancante. Anche qui, come per i piloti, c’è spesso mancanza di personale e quindi i turni che eseguono sono molto stancanti. Devi sapere che una torre di controllo lavora 24 ore per 365 giorni l’anno.
Spesso accadono i cosiddetti “mancati incidenti” a causa di stanchezza e affaticamento o per distrazione. Il peggiore dei casi che mi viene in mente è dell’incidente avvenuto nei cieli della Germania il 2 luglio 2002 tra un aereo Russo ed un cargo DHL in cui persero la vita 60 persone di cui 45 bambini in viaggio verso Barcellona.
Dalle investigazioni portate a termine nel 2004 la causa dell’incidente è stata imputata al controllore Peter Nielsen che stava lavorando su due postazioni e non si era accorto della rotta di collisione dei due aerei che si sono impattati a 36.000 piedi.
Peter Nielsen è stato pugnalato a morte da Vitaly Kaloyev che perse la moglie ed entrambi i suoi figli nell’incidente.
Ogni volta che siamo su un aereo non sono solo i piloti ad essere responsabili della sicurezza dei passeggeri, ma anche i controllori di volo che fanno un lavoro altrettanto specialistico e complesso.
Un lavoro che non è per tutti e per il quale ci vuole molta passione e dedizione.