È possibile volare in giornata da qualunque parte d’Italia per raggiungere destinazioni anche a 500km di distanza con un aereo da turismo?

Decisamente sì.

Quello che tutti gli appassionati di aviazione hanno in comune è il desiderio di ricercare la sensazione di libertà che volare ti permette di avere.

Decollare alle 8 del mattino, volare per un paio d’ore, andare in spiaggia, pranzare, spendere il resto della giornata al mare e poi rientrare percorrendo altri 500km è possibile e lo abbiamo fatto andando dal Piemonte all’isola d’Elba in giornata!

In aereo è tutto più semplice…. Si fa per dire chiaramente.

Almeno raggiungere destinazioni molto lontane è reso più semplice grazie alle prestazioni di un aereo da turismo.

Diventa facile coprire lunghe distanze in poco tempo, ma siamo abituati a pensare che questo sia possibile solo con voli di linea e che si debba spendere almeno qualche giorno per godersi il posto.

Quando si vola come pilota privato però, le cose cambiano. La prospettiva sulle destinazioni da raggiungere non è più la stessa.

Le possibilità sono maggiori e la voglia di viaggiare spinge i piloti a volare per diverse ore pur di raggiungere le nostre bellissime isole.

Lo abbiamo fatto poco tempo fa. Da Biella all’isola d’Elba.

Come si fa?

Te lo spiego tra breve. Prima voglio fare un’altra rapida premessa.

Diverse persone mi hanno scritto chiedendomi se “limitarsi” ad avere un brevetto di PPL può essere una scelta giusta visto il loro desiderio di diventare piloti di linea, ma non potendo portare a termine il percorso richiesto per avere il brevetto ATPL.

Bene, questo articolo verte proprio sulle possibilità offerte dal brevetto PPL. Spero che possa darti un’idea nuova su cosa potresti fare con questo tipo di brevetto.

Volare dal Piemonte all’Isola D’Elba.

L’aereo utilizzato era un Socata TB21. Un gran bel aereo da 4 posti con un motore turbo da 250 CV. Potenza, comodità, autonomia, una visuale sull’esterno eccezionale.

Devo dire che è un bel modo di viaggiare!

Il decollo è stato comodo grazie alla lunghezza offerta dalla pista dell’aeroporto di Biella. Su piste più corte, in una giornata calda come quella (eravamo a metà luglio) e con il peso dell’aereo abbastanza elevato, sarebbe stato più difficile decollare.

Siamo decollati verso le 9 del mattino con una temperatura che superava i 25 gradi, 4 persone a bordo, il carburante sufficiente sia per l’andata che il ritorno.

La rotta è stata piuttosto semplice: diretti a Genova e poi giù dritti verso Elba sorvolando il Tirreno.

La visibilità era tale che per gran parte del volo, sia dal lato destro che sinistro, erano visibili le coste della penisola da un lato (da Genova fino alle cave di Carrara) e dall’altra la Corsica in lontananza che mostrava le sue forme e ci accompagnava fino all’isola d’Elba.

Data la morfologia del terreno da Biella a Genova con i monti liguri che fanno da barriera tra la regione piemontese e il mare, è stato necessario volare sopra i 5000ft (1500m). Abbiamo mantenuto la stessa quota fino a quando abbiamo iniziato ad avere l’isola in vista.

A poche miglia di distanza e dopo aver contattato la torre di controllo dell’aeroporto di Marina di Campo, abbiamo lasciato la quota di crociera per iniziare l’avvicinamento.

Come atterrare all’isola d’Elba

L’isola non è molto estesa e la pista si può dire che lambisca sia il lato nord che sud (soprattutto quello sud). Non è una pista sufficientemente lunga da accogliere aerei di linea di grandi dimensioni, ma ho visto qualche jet privato atterrare senza difficoltà.

Normalmente l’atterraggio si effettua da sud, quindi arrivando da Genova (da Nord) abbiamo sorvolato la pista verso sud per allontanarci leggermente e prendere sufficiente distanza per virare a sinistra ed allinearci con la pista.

Normalmente c’è sempre un po’ di vento che rende l’atterraggio un po’ laborioso e richiede un buon livello di attenzione, ma nulla di drammatico.

C’è però una cosa importante da tenere bene a mente quando si vuole atterrare ad Elba.

Infatti, se si decide di atterrare dal lato nord (pista 16) è necessario effettuare una leggera manovra a “S”, in modo da mantenere una buona distanza dai monti dell’isola che chiudono la pista su un lato.

Anche questa manovra richiede un po’ di attenzione, soprattutto con la quota, per potersi allineare in tempo dopo le due virate.

Per più dettagli ti consiglio di dare un’occhiata a questo video che spiega molto bene come effettuare la manovra.

Decollo da Elba e rientro.

Se l’atterraggio è andato come previsto, il decollo ci ha obbligati a fare alcune valutazioni diverse dallo standard ed ha richiesto particolare attenzione da parte del pilota.

Normalmente, il decollo si effettua verso sud, perché molto più lineare e senza l’impedimento dei monti che si trovano sul lato nord.

Il vento quel giorno, però, era molto forte e abbiamo dovuto decollare verso nord facendo la “S” per poterci allontanare dall’isola mantenendo la giusta distanza laterale dai monti.

La “S” in questione si effettua subito dopo il decollo, a circa 500ft, virando prima a destra e poi a sinistra.

Devo dire che nonostante qualche raffica è stato un bel decollo che per qualche minuto ha portato il pilota a controllare con grande precisione il velivolo e la sua posizione.

Per il volo di ritorno abbiamo mantenuto una quota di 6000ft (2000m), abbiamo sorvolato l’aeroporto di Genova e appena possibile, sopra la pianura Piemontese, abbiamo iniziato la discesa verso l’aeroporto.

Non ci sono particolari cose da aggiungere per il volo di ritorno. è stato molto lineare, con una rotta semplice che ci ha portati a volare per gran parte del tempo sopra il mare.

Altre curiosità tecniche

Se vogliamo addentrarci in qualche dettaglio tecnico maggiore, per effettuare un volo del genere ci sono principalmente due fattori da tenere sotto controllo:

  1. Volando sopra il mare con un aereo che ha un solo motore, in caso di guasto al motore, bisogna mantenere una quota sufficiente che permetta di planare ad un aeroporto vicino la costa.
  2. Sorvolare l’aeroporto di Genova è possibile previa autorizzazione. Volando ad una quota sufficientemente alta non abbiamo dato fastidio ad un aereo di linea della compagnia Easyjet che stava atterrando.

Altri particolari tecnici li abbiamo già visti, come l’atterraggio o il decollo in caso di vento forte, posso solo aggiungere che durante il volo bisognava tenere monitorato il consumo e le prestazioni del motore.

Quanto costa un volo con un aereo da turismo?

Bene, a questo punto ti starai chiedendo quanto costa volare con un aereo da turismo per tre ore e raggiungere destinazioni lontane.

Beh, il prezzo cambia in base a molti fattori.

Non posso darti un prezzo unico, ma indicativamente con il tipo di velivolo che abbiamo utilizzato noi e dividendo il costo per 4 persone, la spesa si aggira all’incirca sulle 300€ a testa.

Non pochissimo.

Ricordiamoci che stiamo parlando di un aereo da turismo e non di un aereo di linea, quindi non possiamo paragonare il costo di due velivoli così diversi.

Si può volare spendendo molto meno utilizzando un ultraleggero che però trasporta solo 2 persone ed è più lento.

Ho avuto modo di volare diverse volte anche con ultraleggeri facendo voli che coprivano distanze simili al volo effettuato per l’isola d’Elba e la differenza maggiore che ho notato si trova nel confort, nella velocità ed in generale nelle prestazioni dei velivoli.

Ad ogni modo, senza addentrarci ulteriormente in dettagli tecnici, spero che questa breve esperienza ti abbia dato una percezione diversa del volo privato e delle possibilità che questa offre.

By Published On: 19 Ottobre 2022Categories: Aviazione Generale e Sportiva2 Comments

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2 Comments

  1. Anonimo 31 Ottobre 2022 at 11:07 - Reply

    Fantastico Daniele grazie

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